Nella piazza Ecce Homo di Napoli, sorge un’antica chiesa che trae le sue radici da un passato avvincente, intriso di storia e melodie. Fondata nel periodo medievale dai devoti locali, questa sacra struttura si ergeva come un faro di speranza, donando conforto ai più bisognosi della città.

Nel corso dei secoli, ha avuto l’onore di ospitare l’arciconfraternita dell’Addolorata dei Poveri Afflitti e quella di Santa Maria degli Angeli, unendosi nel 1766 a una congregazione di maestri della musica. Nel 1795, qui fu istituito un importante fondo di assistenza per i musicisti, offrendo aiuto a coloro che erano colpiti da malattie, vecchiaia e ai familiari dei defunti. Tra le sue sacre mura trovano riposo illustri compositori come Fedele Fenaroli, Giacomo Tritto e Niccolò Zingarelli.

Durante il XX secolo, ha vissuto una trasformazione insolita, trasformandosi temporaneamente in un laboratorio di falegnameria, per poi riconquistare, negli anni ’80, il suo ruolo originario, grazie alla cura della parrocchia di San Giovanni Maggiore.

Oggi, la sua vocazione culturale apre un nuovo capitolo nella sua storia plurisecolare, facendola risplendere come un punto d’incontro e di memoria, testimone dell’arte e della vita sociale di Napoli nel passato.